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Questa è una comunità dei partecipanti del Circolo Emilia-Romagna di San Paolo - associazione collegata alla Regione Emilia-Romagna, in cui lo scopo è quello di mantenere il rapporto tra i suoi membri e la regione di origine. Questa comunità è un mezzo di comunicazione tra i nostri associati e un mezzo di promozione del nostro Circolo, della Regione Emilia-Romagna e delle sue province.



Esta é uma comunidade dos participantes do Circolo Emilia-Romagna de São Paulo - associação vinculada a Região da Emilia Romagna (Itália), cujo objetivo é manter o relacionamento entre seus membros e a região de origem.Esta comunidade é mais um meio de comunicação, onde lançamos oportunidades de bolsa de estudos e estágios para descendentes da nossa região, propomos e divulgamos atividades internas, nos conhecemos e interagimos com novos membros.



quarta-feira, 24 de outubro de 2012

Mia Mamma

Mia madre Mercede è nata a Budrio (Mezzolara) il 14 luglio 1913, unica figlia di Augusta Galletti e Pietro Mota.

Augusta Galletti è nata a Malalbergo il 05 settembre 1887, figlia di Pietro Galletti e Maria Teresa Sorghini. Augusta si è trasferita a Budrio il 9 novembre 1909, registrandosi all´anagrafe. Nell 03 dicembre 1914 si è trasferita a Bologna. Nel 1916 ha sposato ufficialmente Pietro Mota, nato il 29 giugno 1889 a Molinella.

La data del matrimònio posteriore alla nascita di mia mamma spiega il contenuto del certificato di battésimo trovato nella parròcchia di Mezzolara di  Budrio, dove io ho chiesto una ricerca. Appare nel certificato di battesimo di Mercede Maria Iolanda Gallletti, figlia di Augusta Galletti e padre ignoto. La paternità di Pietro Mota invece non fu mai contestata.

Mercede trascorse la sua infànzia con i suoi genitori a Bologna. In realtà più con la madre perchè la professione del padre gli imponeva di stare lontano da casa la maggior parte del tempo. Pietro Mota era il proprietàrio di una società di autotrasporti e era sempre in viaggio attraverso l'Europa e l'Africa.

I registri delle attività scolastiche di Mercede che dispongo hanno inizio nell 1930 quando si iscrisse al Liceo Artistico di Bologna, oggi Accademia Belle Arti Bologna, e ha studiato fino al 1934 senza haver concluso il corso dovuto alla malattia di sua madre. Augusta soffrì di cancro per un lungo perìodo, con forti dolori ed è morta il 14 dicembre 1936. Mercede la accompagnata praticamente da sola dato che Pietro trascoreva lunghi perìodi in viaggio.

Dopo la morte di sua madre, Mercede andò a vivere da sola in via Frassinago ma era molto vicina ai parenti di sua madre, i Galletti.

Nella Accademia Belle Arti, Mercede è stata compagna di scuola di Luciano Minguzzi e allieva di Giorgio Morandi, che gli diede due incisioni e, forse, qualque piccolo disegno. E stato anche suo insegnante, nella càttedra di Anatomia Artistica, Angelo Morelli, un mèdico.
Mercede era una persona di idee molto moderne per il suo tempo e era una vera artista.

Non so esattamente quando Mercede e Armando (il mio futuro padre) si sono incontrati. Sò solo che Armando ha conosciuto mia nonna Augusta. Questo significa che si conobbero prima dell 1936.

Armando è nato il 30 aprile 1908 a Bologna, era figlio di Amedeo Fazzioli e Maria Ghedini.

Durante il fidanzamento, Armando ha regalato alla Mercede un libro di cucina del famoso Artusi dicendo che quando lo imparasse a memòria si sarebbero sposati.

Si sono sposati il 3 novembre 1938. Non so se mia madre aveva imparato a memòria il libro, ma aveva imparato a cucinare molto bene.

Armando studiava ingegneria presso l'Università di Bologna e  insegnava in una scuola elementare a Tressigallo (FE). Il sogno di mia nonna Maria era che i due figli studiassero all Università di Bologna, che si mise a studiare il francese da sola, per aiutarli nella loro educazione.

Il 20 Febbraio 1940 è nata mia sorella, Augusta Piera, a Bologna.
Mio padre si è laureato nel 1943 in Ingegneria Meccanica, mentre mia madre, come tutte le donne del suo tempo, ha fatto il ruolo di casalinga.
Poco dopo la laurea fu invitato a lavorare a Varedo (MI) in Snia Viscosa. Erano tempi duri, tempi di guerra.

Sembra che la casa a Varedo fosse molto grande e allora pappa ha avuto la possibilità di ospitare, fino alla fine della guerra, la famiglia di Angelo Morelli, un comunista, docente di Anatomia Artistica nella Accademia di Belle Arti di Bologna dove la mia mamma ha studiato. Durante il giorno Morelli rimaneva nascosto, dipingendo, facendo piccoli oggetti di falegnameria e piccole sculture in argilla, cotte nel forno della cucina. Fece anche un presepio completo che regalò ai miei genitori, in un Natale che ha passato  con loro.

In quel periodo, per mezzo di Morelli, mio padre ha conosciuto  Carlo Gramsci.

Nell inizio del 1946, dopo la fine della guerra, mio padre e tutta la famiglia si sono trasferiti alla Snia di Torino, a Torino Stura. Morelli e i miei si sono separati. Il 15 novembre di quell'anno sono nata  io, a Torino,

Nello stesso anno, 1946, mio padre ha ricevuto un'offerta da un imprenditore italiano radicato in Brasile, Francesco Matarazzo, per stabilirsi, per un periodo di 4 anni, a San Paolo, nel Brasile, per rimodellare e dirigere una fabbrica di rayon.

Mia madre voleva tornare a Bologna, però, difronte alla situazione del dopoguerra in Italia e la interessante proposta di lavoro ricevuta per andare all´estero, questo non fù possibile.

Così, nell'agosto del 1947, la nostra famiglia, senza i nonni, parti per il Brasile. Portarano poche cose con loro, solo il necessario, dato che dovevano ritornare in Italia doppo 4 anni.
Mio padre e mio zio, entusiasti delle opportunità di crescita del Brasile, hanno deciso di rimanere e investire insieme, di costruire una industria tessile.

I miei nonni paterni erano rimasti a Bologna, ma quando i figli hanno deciso di rimanere in Brasile, nel 1953, sono partiti anche loro per stare insieme.

I miei nonni, prima de partire, hanno venduto tutti i beni di pappa  (libri, quadri, ecc..) e tutti i disegni della mamma e dei suoi colleghi e anche le incisioni di Morandi. La mia mamma ha sofferto troppo con questo fatto e non ha mai più toccato, fino alla fine della sua vita, una matita o in un pezzo di carta da disegno.

I primi quatro anni, la mamma gli hà passati sempre con la speranza di ritornare alla sua Bologna.

Io ero molto piccola e allora la mamma chiamò una ragazza veneta che abitava davante a noi per fare la mia baglia. Questa ragazza imparò fino il dialetto bolognese, me la ricordo ancora, si chiamava Antonietta. Ha vissuto con noi fino a sposarsi.

Nel posto dove abitavamo, un può fuori San Paolo (dove c´era l´industria che lavorava il mio pappà) le persone erano di un livello culturale molto inferiore a quello della nostra famiglia.

Erano persone rustiche i nostri vicini e vivevano in piccole case operai, na nostra casa era la più bella, la più grande. Nelle strade non c´era l´asfalto e, quando pioveva, era il caos.

Mia mamma pensava sempre nell ritorno, che non venne mai.

Quando avevo 8 anni la mamma mi mise in una scuola di suore belgue e sono rimasta li per 7 anni. La scuola era a San Paolo, uscivo solo i fini di settimana e nelle ferie d´estate.

Mia mamma era sempre triste. Non aveva amiche, anche la mia sorella era nella stessa scuola. Nelle ferie andavo molto dagli zii. La zia mi insegnava a stirare le tovaglie e la mamma invece voleva che disegnassi ma io non riuscivo mai a fare come voleva lei. Copiavo da altre pitture e lei invece mi spiegava che dovevo copiare modelli veri, mi insegnava prospectiva, le luci, le ombre, di non fare copie di copie. Mi diceva di osservare bene le proporzioni. Di questi cose parlava solo con me, diceva che le pitture di Michelangelo sembravano un piatto di rane!

Il tempo passava e Bologna era sempre più lontana. Pappà veniva a mezzo giorno e il mangiare era pronto; poi faceva un pisolino e tornava in fabbrica. Alle volte lo chiamavano anche di notte perchè qualcosa si rompeva, lavorava molto.

Mia Mamma desiderava che quando io avessi concluso le Medie e il Liceo fossi a studiare a Bologna. Ma purtroppo ho fatto università a San Paolo, mi sono laureata in architettura.

La mamma non aveva amiche perchè parlava male il portoghese e loro non si interessavano delle stesse cose di lei, faceva una vita sola anche se c`era la mia zia.

Nel 1961 mia sorella si sposò e io continuavo in collegio uscendo solo nei fini settimana.

A San Bernardo, dove abitavamo noi, non c`erano scuole e era dificil muoversi anche per la mancanza di trasporti. Mio padre aveva la macchina ma non poteva portarmi tutti i giorni a scuola.

Io mi sentiivo diversa dalle altre, in collegio erano tutte figlie di “fazendeiros” molto ricchi e qui, dove abitavo, gente molto povera. Io non capivo bene, sofrivo, mi sentivo strana. E anche mia mamma si sentiva così. Non eravano nè italiane, nè brasiliane. Avevo l´impressione di non essere compresa dalle colleghe di scuola e dalle loro madri.

Soltanto quando sono entrata all´università mi sentivo quasi normale. La mamma voleva che andassi a Bologna ma non fù mai possibile. Nel 1973 finì l´scuola di architettura e mi misi a lavorare sempre sola, ho avuto sucesso.

In fatti negli anni 50 e 60 era difficile vivere a San Bernardo. Mi ricordo che mio padre sentiva le onde corte in una radio Ducati per sapere notizie del´Italia. Per telefonare avevano la CTBC (Companhia Telefonica da Borda do Campo)  fondata da un italiano di cognome Tognato. Era un societá per azioni, i telefoni erano pochi e per parlare con l´Italia ci volevano 2 o 3 giorni prenotate dal centralino. Le riviste arrivavano con almeno un mese di ritardo.

Dopo la morte della mamma hò trovato una lettera di Dino Grandi che non sò il significato.

La vita di mia mamma era a Bologna. Venire in Brasile fù molto triste per lei. Lei era abituata all´arte, al ritmo della città, alla gente, agli artisti. Durante tutta la sua vita a pensato così. Lei voleva che io andassi a Bologna e è morta nel 1995 senza sapere che mia figlia Paola è andata a studiare a Parma. Si è sposata e da dieci anni vive la. Lei ha nel sangue l´italianitá che la rende felice.

Io sono arrivata in Brasile con 9 mesi ma hò imparato che l´anima non cambia patria.

Annalisa Fazzioli Tavares

domingo, 7 de outubro de 2012

XII Settimana della lingua italiana nel Mondo




L’ITALIA DEI TERRITORI
E L’ITALIA DEL FUTURO 
•2012•
15 - 21 OTTOBRE
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 4ª SETTIMANA GIOVANE D'ARTE E CULTURA ITALIANA A SAN PAOLO
1ª SETTIMANA
DELLA GASTRONOMIA ITALIANA
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